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Gestire l'Affidamento Condiviso dopo una Separazione: Consigli Pratici e Legali per Famiglie Collaboranti

La separazione è un momento delicato per ogni famiglia, soprattutto quando ci sono figli coinvolti. L’affidamento condiviso rappresenta una soluzione sempre più adottata in Italia, pensata per garantire ai figli il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori. Ma come gestire al meglio questa forma di affidamento in un contesto di collaborazione? Questo articolo offre consigli pratici e legali per famiglie che scelgono di affrontare la separazione con un approccio costruttivo e rispettoso.


Vista a livello degli occhi di una casa familiare con due genitori che discutono pacificamente nel soggiorno
Due genitori discutono pacificamente in soggiorno

Cos’è l’affidamento condiviso e perché è importante


L’affidamento condiviso significa che entrambi i genitori hanno la responsabilità di prendersi cura dei figli, prendendo insieme decisioni importanti riguardo alla loro educazione, salute e benessere. Questo modello si basa sul principio che i figli abbiano il diritto di crescere con il coinvolgimento attivo di entrambi i genitori, anche dopo la separazione.


Perché è importante?


  • Favorisce la stabilità emotiva dei figli

  • Mantiene un equilibrio nelle relazioni familiari

  • Riduce il rischio di conflitti legati all’affidamento

  • Promuove la responsabilità condivisa dei genitori


Aspetti legali fondamentali dell’affidamento condiviso


La legge italiana prevede che, salvo casi particolari di pericolo o incapacità, l’affidamento condiviso sia la regola. Ecco alcuni punti chiave da conoscere:


  • Decisioni congiunte: Entrambi i genitori devono concordare sulle scelte importanti riguardanti i figli, come scuola, salute e attività extrascolastiche.

  • Tempi di permanenza: I figli trascorrono periodi di tempo significativi con entrambi i genitori, in modo equilibrato.

  • Comunicazione obbligatoria: I genitori devono mantenere un dialogo costante e trasparente.

  • Interventi del giudice: In caso di disaccordi gravi, il tribunale può intervenire per tutelare l’interesse superiore del minore.


È fondamentale affidarsi a un avvocato esperto in diritto di famiglia per comprendere i propri diritti e doveri e per redigere accordi chiari e sostenibili.


Come costruire una collaborazione efficace tra genitori


La collaborazione è la chiave per far funzionare l’affidamento condiviso. Ecco alcune strategie pratiche:


  • Stabilire regole chiare: Definire insieme orari, luoghi di incontro e modalità di comunicazione.

  • Mantenere il rispetto reciproco: Evitare critiche davanti ai figli e rispettare le scelte dell’altro genitore.

  • Usare strumenti di comunicazione efficaci: App dedicate, email o messaggi per aggiornamenti e decisioni.

  • Essere flessibili: La vita cambia, quindi è importante adattarsi alle nuove esigenze dei figli e dei genitori.

  • Coinvolgere i figli: Ascoltare le loro opinioni e sentimenti per aiutarli a sentirsi parte del processo.


Esempi pratici di gestione quotidiana


Per rendere concreto il concetto di affidamento condiviso, ecco alcune situazioni comuni e come affrontarle:


  • Organizzazione delle vacanze

I genitori possono alternarsi nelle vacanze estive o dividerle in modo equo, comunicando con anticipo per evitare conflitti.


  • Gestione delle emergenze sanitarie

Entrambi devono essere informati tempestivamente e concordare sulle cure da adottare, anche se uno dei due si trova lontano.


  • Partecipazione agli eventi scolastici

Alternarsi nella presenza a colloqui o recite, mostrando unità e interesse per la vita scolastica dei figli.


  • Supporto emotivo

Rispettare i momenti di difficoltà dei figli, offrendo ascolto e rassicurazione da entrambe le parti.


Come affrontare i conflitti senza compromettere l’affidamento


Anche nelle famiglie più collaborative possono nascere tensioni. Ecco alcuni consigli per gestirle:


  • Non coinvolgere i figli nei conflitti

Evitare di usare i figli come messaggeri o di parlare negativamente dell’altro genitore.


  • Ricorrere alla mediazione familiare

Un mediatore può aiutare a trovare soluzioni condivise senza dover ricorrere al tribunale.


  • Stabilire limiti chiari

Definire cosa è accettabile e cosa no nella comunicazione e nel comportamento reciproco.


  • Prendersi pause quando serve

Se la tensione cresce, è meglio prendersi un momento per calmarsi prima di discutere.


Supporti esterni utili per le famiglie


Oltre all’assistenza legale, esistono risorse che possono facilitare la gestione dell’affidamento condiviso:


  • Gruppi di supporto per genitori separati

Condividere esperienze e consigli con chi vive situazioni simili.


  • Consulenti familiari e psicologi

Aiutano a gestire le emozioni e a migliorare la comunicazione.


  • Servizi sociali

Possono intervenire in caso di difficoltà o per fornire informazioni pratiche.


Vista a livello degli occhi di un mediatore familiare che ascolta due genitori seduti di fronte a lui in uno studio accogliente
Mediatore familiare ascolta due genitori in studio

 
 
 

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